Adattato da Stefano Sposetti da un articolo apparso su ORION 2/17 e scritto dal gruppo FMA nel luglio 2017
Nella notte del due di gennaio, precisamente alle 00:12:16 UT, una meteora – neanche poi così luminosa – è apparsa in cielo sopra il Sud della Svizzera ed è stata registrata da alcune stazioni video della nostra rete FMA (Fachgruppe Meteorastronomie). Apparsa sulla verticale di Gera Lario (a Nord del lago di Como), la meteora ha terminato il suo moto sopra le montagne di Samedan dopo 5 s di volo. La sua luminosità non è stata molto elevata come detto, anche se è comunque risultata di -2 mag. Il calcolo della velocità geocentrica (cioè quella riferita alla Terra) ha fornito 13 km/s. Un valore basso, confrontabile con quello del rientro di satelliti artificiali o di loro frammenti. Inoltre la direzione, da Ovest verso Est, e il suo angolo di entrata, di soli 7°, sembravano avvalorare una ipotesi di origine umana del corpo luminoso. L’altezza al suolo dell’apparizione è stata di 78 km, quella della scomparsa di 63 km. La direzione era tale che, prolungata, non andava ad intersecare il pianeta: se l’oggetto fosse stato più rapido e più massiccio, dopo la frenata con l’atmosfera, avrebbe continuato il suo moto negli abissi dello spazio. Ma una velocità di 13 km/s è sufficiente per attribuire al corpo un’origine artificiale?
Fosse solo per questo, l’apparizione sarebbe di per sé interessante e relativamente degna per essere commentata. Cio’ che è capitato invece, è che dopo esattamente 100 minuti, alle 01:52:02 UT, un secondo oggetto si è mostrato nella stessa zona di cielo con caratteristiche molto simili. Questo oggetto si è mosso sopra la verticale che va dalla Val Vergeletto al Passo del Tonale alla velocità di 14 km/s, percorrendo questa distanza in interminabili 14 s. La sua direzione è risultata quasi la stessa di quella del suo predecessore, da Ovest a Est, e così pure l’angolo di entrata. Un’analisi dei radianti e dei parametri orbitali dei due eventi ha messo in evidenza una certa affinità. Le loro velocità eliocentriche (riferite al Sole) differivano di solo 0.1 permille. Non solo disponiamo delle tracce dei due oggetti ma pure dei loro spettri (tre stazioni sono dotate di uno spettrografo). Le due curve sono praticamente identiche fra loro ed evidenziano l’assenza di linee di emissione appariscenti, salvo quella del sodio (Na I) di 589 nm. Di una cosa i due corpi sembrano pero’ differire: la loro massa. In base alla luminosità abbiamo potuto calcolare che, all’entrata nell’atmosfera terrestre, il primo pesava 51 g e il secondo 153 g.
Altre informazioni (video, spettri, foto, dati radar) sono visionabili sul sito http://meteorastronomie.ch sotto la rubrica Ergebnisse.